Cos’è un granuloma?
Il granuloma periapicale è un’infiammazione cronica, spesso asintomatica, dei tessuti posti attorno alla radice del dente o in prossimità del suo apice (la “punta” della radice). Il processo infiammatorio interessa l’osso ed il legamento parodontale ed è causato dalla morte (necrosi) della polpa dentaria e dalla conseguente fuoriuscita di batteri e tossine batteriche dai canali radicolari. È una patologia molto diffusa tra la popolazione adulta in tutto il mondo.
Come accorgersi della sua esistenza?
Il paziente può scoprire di essere affetto da un granuloma di uno o più denti in occasione di un esame radiografico di controllo o in seguito ad un ascesso dentale, esito della riacutizzazione della patologia cronica preesistente.
Il processo infiammatorio cronico, controllato in maniera diversa dalla risposta immunitaria di ciascun individuo, provoca un riassorbimento osseo visibile in radiografia come un’area più scura in prossimità dell’apice del dente.
Il granuloma può essere asintomatico per lungo tempo (mesi e spesso anni) o creare disturbi vaghi, ma esiste la possibilità che possa manifestarsi con sintomi più evidenti (dolore spontaneo, dolore alla masticazione, ascesso e gonfiore della gengiva) che indicano la presenza di un’infiammazione acuta.
A volte può comparire una fistola, una bollicina in corrispondenza del gonfiore della gengiva sopra il dente: premendo sulla zona gonfia, attraverso la fistola può uscire pus e il dolore può avere un sollievo. Attenzione però, se il problema non viene affrontato come vedremo in seguito, l’infezione e l’infiammazione continueranno a creare problemi, a volte irrimediabili.
Quale terapia è indicata per il trattamento del granuloma?
La cura del granuloma è il trattamento endodontico (spesso chiamato anche cura canalare o devitalizzazione), che mira a rimuovere i batteri che hanno causato l’infezione, creando un ambiente favorevole alla guarigione ed eliminando il dolore. Per ottenere la guarigione del granuloma è necessario quindi rimuovere il più possibile i residui necrotici della polpa e i batteri attraverso la preparazione (sagomatura), disinfezione e successiva otturazione dello spazio canalare. Il processo di guarigione porta alla scomparsa dei sintomi clinici (spesso entro pochi giorni) e alla normalizzazione (talvolta nell’arco di mesi o anni) dell’area inizialmente evidente come più scura nell’esame radiografico. Per ridurre la sintomatologia pre e post-operatoria, in aggiunta alla cura canalare, possono essere utili gli antinfiammatori/antidolorifici comuni. Talvolta, in caso di presenza di essudato purulento (pus), il dentista prescriverà anche una terapia con l’antibiotico più adatto, da utilizzare sempre secondo la prescrizione ricevuta.
È importante che il paziente, dopo la terapia, si sottoponga ai controlli clinici e radiografici che permettano di valutare nel tempo il processo di guarigione.
Cosa succede se non si interviene?
L’infiammazione cronica, a lenta evoluzione e spesso asintomatica, se non trattata può diffondersi all’osso alveolare circostante e con il tempo tende spesso ad aumentare di dimensione. Questo può portare a sintomi più fastidiosi e gravi (dolore e ascessi) e ad una guarigione più difficile. É bene inoltre ricordare che questo tipo di infezioni, cosiddette focali, possono diffondersi anche al cuore, ai reni e alle articolazioni: la cura dei granulomi è quindi opportuna non solo per mantenere i denti, ma anche per evitare danni importanti, a volte irreversibili, in altri organi vitali.
Se il granuloma non guarisce?
La persistenza del granuloma dopo la cura canalare può essere attribuita a diversi fattori: batteri non rimossi a causa della complessità del sistema dei canali radicolari, la presenza di batteri al di fuori della radice (infezione extraradicolare), una mancata o inadeguata ricostruzione del dente possono infatti contribuire a mantenere attive queste lesioni.
Se con un primo trattamento endodontico il granuloma non guarisce, può essere indicato il ritrattamento dei canali radicolari. Il ritrattamento può essere completato, in alcuni casi, con un intervento di rimozione chirurgica della “punta” della radice (apicectomia). L’alternativa al ritrattamento e all’apicectomia è l’estrazione del dente. Questa però rappresenta un atto chirurgico irreversibile e, pertanto, deve essere valutata solo dopo aver escluso tutte le altre possibilità. L’Odontoiatra fornirà tutte le informazioni relative alle migliori alternative terapeutiche, aiutando il suo paziente a valutare le diverse opportunità e i relativi costi, sia biologici che economici.
Una cisti è come un granuloma?
Talvolta può sorgere il dubbio di non essere di fronte ad un granuloma ma ad una cisti. Cisti e granulomi sono patologie differenti, la cui diagnosi può essere eseguita con certezza solo con un attento esame anatomico ed istologico. Spesso la terapia delle cisti infiammatorie (ne esistono infatti anche altri tipi) è la stessa dei granulomi, cioè il trattamento endodontico. La cisti normalmente ha caratteristiche diverse rispetto al granuloma: è più grande e microscopicamente è circondata da un tipo di cellule che la fanno crescere, talvolta a discapito di strutture adiacenti quali denti, vasi, nervi ed ossa: ne conseguono spesso sinusiti, formicolii, parestesie e dolore. Tuttavia queste caratteristiche non possono permettere con certezza la distinzione diagnostica di cisti o granuloma. È bene affidarsi al professionista che, caso per caso, saprà affrontare la patologia adottando il trattamento più idoneo ad ottenere il più alto successo clinico.