È vero che un dente da protesizzare deve essere sempre devitalizzato?
La risposta a questa domanda è una questione molto dibattuta nella comunità odontoiatrica.
C’è una parte che sostiene che il trattamento endodontico (comunemente chiamata devitalizzazione, ovvero l’asportazione della polpa del dente) sia necessario per proteggere il dente da possibili infezioni e per prevenire l’insorgere di dolore post operatorio. Tuttavia, molti esperti sostengono che la devitalizzazione andrebbe evitata, se possibile, in quanto indebolisce il dente e può far insorgere complicazioni a lungo termine.
Cos’è un restauro protesico?
Per capire i pro e i contro della devitalizzazione è importante sapere che per restauro protesico si intende una procedura utilizzata per ripristinare la funzionalità e l’estetica di un dente danneggiato.
I tipi più comuni di restauro protesico sono le corone che coprono un solo elemento e i ponti dentali che sono una serie di corone collegate tra loro, utilizzate per sostituire uno o più elementi mancanti.
Quando prepariamo un elemento dentale per ricoprirlo con un restauro protesico, dobbiamo rimuovere lo smalto che difende il dente dal caldo e dal freddo e lo espone a maggior rischio di sensibilità.
Negli ultimi anni la protesi è cambiata molto e possiamo ricorrere ad un approccio più conservativo: sempre più spesso, invece di ricorrere ad una corona protesica, ci affidiamo a tecniche adesive con restauri parziali come gli intarsi.
Quando però non possiamo affidarci a restauri parziali, ma dobbiamo ricorrere alla corona totale lo possiamo fare con tecniche di preparazione che, rispetto al passato e grazie all’ausilio di sistemi di ingrandimento, ci permettono di distinguere meglio le caratteristiche anatomiche del dente e procedere con una preparazione meno invasiva.
Inoltre, grazie all’evoluzione dei materiali dentali, oggi utilizziamo molto di più materiali come la zirconia e il disilicato di litio che richiedono spessori minori rispetto alla metallo ceramica e quindi offrono la possibilità di preparazioni meno aggressive e più conservative.
È vero che un dente può far male sotto una corona se non devitalizzato?
Si, può succedere che con il passare del tempo il dente possa far male e che sia necessario procedere con la devitalizzazione.
L’incidenza della necrosi pulpare (la morte del nervo) a distanza di tempo dalla cementazione di una corona varia dallo 0% al 20%: la perdita di vitalità della polpa viene segnalata come la complicanza più frequente di un restauro protesico.
In questo caso possiamo creare un accesso al sistema canalare attraverso la corona: la cavità necessaria, grazie ai sistemi ingrandenti, può essere piccola e permettere comunque di procedere correttamente con la devitalizzazione. Il trattamento endodontico può essere tuttavia più o meno impegnativo dal punto di vista clinico a seconda della quantità di dente rimanente e del materiale del restauro.
Inoltre alcuni materiali come la ceramica possono scheggiarsi intorno al bordo dell’apertura e rendere il restauro più soggetto alla propagazione di crepe.
Alcuni studi sulla resistenza al carico della zirconia hanno dimostrato che realizzare una cavità per l’accesso endodontico influisce sul carico di frattura delle corone, in relazione allo spessore e al tipo di zirconia utilizzata.
Altri studi dimostrano invece che la preparazione dell’accesso endodontico non sembra influenzare la resistenza alla frattura dei restauri realizzati con il disilicato di litio.
In ogni caso risulta importante la metodica utilizzata per realizzare la cavità di accesso: il dentista sceglierà le frese più idonee per ridurre i danni e mantenere l’integrità del restauro.
Quindi dobbiamo sempre devitalizzare i denti prima di “incapsularli”?
No, non sempre è necessario devitalizzare un elemento dentale prima di eseguire un restauro protesico, ma la decisione dipende dalle circostanze individuali del paziente e dalle condizioni cliniche del dente e dal restauro protesico che deve essere eseguito.
In genere la devitalizzazione è necessaria quando un dente è gravemente danneggiato da una carie profonda ed è sintomatico: in questo caso è consigliato rimuovere il nervo per prevenire infezioni future e la comparsa di dolore post-operatorio. La devitalizzazione è consigliata anche quando un dente ha bisogno di una maggiore preparazione perché è malposizionato, ad esempio inclinato in avanti, o perché ha problemi parodontali o per l’utilizzo di materiali che richiedono maggiore preparazione. D’altro canto in alcuni casi se il dente è solo parzialmente danneggiato, ma necessita per ragioni protesiche di essere “incapsulato”, la devitalizzazione potrebbe indebolire il dente e renderlo più suscettibile a fratture o insorgenza di complicazioni.
In ogni caso la decisione di devitalizzare un dente prima di eseguire un restauro protesico deve essere presa dal dentista considerando attentamente le specifiche condizioni cliniche del dente e del paziente.